giovedì 25 novembre 2010

LA STORIA DEL MIO POPOLO

(III episodio)

Appena Efisceddu sigillò la sua bocca  e ogni suo particolare tornò ad essere pietra, dura e inanimata, i presenti non credevano ancora ai loro occhi… rimasero fermi per alcuni istanti, come quando si gioca alle “Belle Statuine”. Soprannaturale e  misterioso era il fatto cui avevano appena assistito. Straordinario.
Si vedevano già i primi chiarori dell’alba che, timidi, attraversavano i vetri, quando i responsabili del centro, insieme al bel gruppo di altri collaboratori lasciavano il centro di restauro ancora visibilmente emozionati: ERA STATA UNA NOTTE MAGICA!
Nell’edificio ora silenzioso, restavano gli innumerevoli pezzi di arenaria modellata disposti ordinatamente, ognuno numerato, lungo i tavoli nelle sale del centro, mentre busti, teste, braccia e gambe delle statue già restaurate e ricomposte sistemate, l’una vicina all’altra, nel corridoio con la gigantografia del luogo di ritrovamento alle loro spalle: Monte’e Prama.

Una volta a casa, nessuno  degli operatori di restauro era riuscito a prendere sonno e alle nove erano tutti ai loro posti di lavoro. Quella mattina era passata in fretta; i commenti sull’accaduto non si contavano; ognuno esponeva la sua teoria sulla notte precedente e, in attesa che la luce del sole lasciasse posto all’oscurità, non vedeva l’ora che il GIGANTE tornasse vivo fra loro.
Nessuno era rientrato a casa quella sera; i restauratori finirono il lavoro del giorno  e dopo aver lasciato ogni cosa al suo posto, pronta per il lavoro dell’indomani, frettolosamente avevano mangiato un panino o un frutto e alla spicciolata  raggiungevano il lungo corridoio e si disponevano a gruppetti  davanti alle statue allineate. Si sentiva un brusio, leggero, non fastidioso, si aveva quasi timore di parlare a voce alta per non disturbare il sonno eterno di “Efy” e compagni.

I primi raggi della luna penetravano attraverso le vetrate e illuminavano  di una luce argentea e misteriosa  i giganti, immobili e allineati. Arrivarono anche i due guardiani notturni che avevano appena finito di fare i loro giri di perlustrazione in tutti gli ambienti interni ed esterni dell’ edificio. Tutto era a posto. Giunsero, infine, sul posto la dott.ssa Boninu e il dr. Nardi che si erano fermati ancora un po’in ufficio per predisporre al meglio il colloquio con Efisceddu. Il momento era quasi arrivato. Gli ultimi avvertimenti dati. Nessuno doveva rovinare quel momento tanto atteso.
Il silenzio fu rotto dallo squillo del cellulare della dottoressa.
CHI OSAVA INTERROMPERE QUEL SILENZIO QUASI RELIGIOSO?
Al telefono non ci fu alcuna risposta. - Mah! A quest’ora! Boh! ... – borbottò la donna.
Era un avvertimento? La sacerdotessa?
All’improvviso uno scricchiolio di ossa… qualcuno si stava stiracchiando?La dottoressa stava per dire: <Accid…> ,- ma si bloccò all’istante.
-              SONO TORNATO FRA VOI – disse la voce maschile e irreale, che tutti presenti già conoscevano.
-               SONO PRONTO A RACCONTARE DEGLI ANTICHI PADRI NUR-SIN DI MONTE 'E PRAMA!.L’INIZIO DELLA STORIA DEL MIO POPOLO, LA STORIA DEL POPOLO DEI PRINCIPI GIUDICI – continuò.
Prendendo un grosso respiro e con la bocca priva di salivazione,  intervenne il dr. Nardi che balbettò, per la grande emozione: - Siaaa mo  pr oon ti a.a.d aascool.. tarti con vero e immenso piacere - le ultime parole uscirono veloci come il fulmine dalla sua bocca.
Efy, ormai era chiamato amichevolmente così, sollevò il grosso braccio, aprì le robuste dita e poi con l’indice puntato in direzione di una carta della Sardegna,appesa in un angolo illuminato dai raggi della luna, indicava il Golfo di Oristano. No! La traiettoria del suo dito procedeva lentamente sulla linea delle coste per fermarsi sulla penisola del Sinis. L’ombra del dito si era fermata a indicare un punto preciso: Tharros.
Finalmente avrebbero conosciuto la verità sugli “amati e discussi “GIGANTI …

Il suo racconto aveva inizio, mentre i presenti ascoltavano in doveroso silenzio.
-              Era il 2000… il 2300 a.C… - diceva. - La mia memoria ha qualche vuoto… E’ PASSATO TROPPO TEMPO… TROPPO! …
-              Sembrava stanco Efy, ma si riprese subito e continuando: -  “BABBAI “ (mio padre), il suo nome era HAS-NALOS appartenente alle genti SHRDN,  raccontava sempre, per averlo sentito da suo padre e suo padre dal suo e cosi via tornando indietro fino ai nostri antenati, che il mio popolo partì dalla Terra di UR in seguito ad una lunga carestia, durata ben 300 anni, verso luoghi più ospitali e fertili.
Ogni membro della mia gente prese con sé tutto ciò che possedeva e caricandolo sul proprio carro in grande carovana procedeva risalendo la valle dell’Euphrates verso il porto più vicino sulle coste della Phoenicia. Lì, ormeggiate ai robusti moli, attendevano le loro navi da carico, per trasportare merci e persone, e quelle più veloci dove viaggiavano i principi, i valorosi arcieri, i pugilatori e  i guerrieri, che dovevano giungere per primi nei luoghi dove stabilirsi per  instaurare con le genti che li abitavano rapporti di amicizia, di collaborazione e soprattutto di pace. Era un popolo che amava la natura, la rispettava e la faceva rispettare. La vita sociale era regolata da leggi raccolte in codici, infatti, il primo compito di un re era quello di assicurare la giustizia al paese.




La sacerdotessa Silanolis aveva previsto tutto a distanza di 3000 anni, il risveglio di Efisceddu era avvenuto e il segreto a lungo tenuto si stava piano, piano   svelando.
In quel momento un raggio di luna più luminoso degli altri si posò sugli occhi magnetici di Efy, facendoli diventare una girandola vorticosa… Sembrava si stesse aprendo uno spazio temporale nei suoi occhi magnetici.
Ci fu un’ombra di paura sui volti dei presenti. Un attimo. Quando il gigante di pietra ricominciò a parlare sembrava più vivo che mai, forse Silanolis era intervenuta dandogli un input.
- Arrivati  nello stretto di Scilla e Cariddi,- riprese Efy - sapendo il pericolo che avrebbero corso in quelle acque, invocarono immediatamente gli Dei  per aiutarli a superare i mostri marini, terribili mangiatori di uomini. In un momento le acque del mare si sollevarono  e aprirono un varco fra le onde, dove passarono velocemente tutte le navi: erano salvi! Però, appena oltrepassato lo stretto, una tempesta li colse all’improvviso: onde altissime sbattevano sulle navi, fulmini e saette   terrorizzavano bambini e madri, gli anziani pregavano: “Babbai nostru ki sese in su …”(Padre nostro che sei nel…), mentre i giovani si davano da fare per governare le navi.
Un raggio di sole , tagliente  come una spada, squarciò le nubi illuminando la flotta e allo stesso tempo rassicurò ogni persona dando loro speranza. Come d’incanto il cielo tornò sereno e il viaggio proseguì tranquillo fino a che una vedetta, sull’alto pennone della nave-madre urlò: -  TERRA…TERRA… . Un grido di gioia si sollevò e tutti saltellavano contenti; si affacciarono lungo le sponde ad osservare la terra ormai vicina. Si scorgevano numerose e strane costruzioni di pietra nera sulle verdi collinette intorno: I NURAGHES.
Molti dei compagni di viaggio si fermarono lungo le coste dove era facile l’approdo, altri proseguirono lungo tutta la costa occidentale; noi ci fermammo proprio nel posto da me indicato nella vostra carta.
Le navi ormeggiarono con cautela nel porto di questa nuova terra e Has-Nalos I, il capostipite, scese per primo dalla nave seguito dalla sua famiglia, principi, arcieri e guardie reali, dirigendosi verso il centro del villaggio.
Dall’alto della collina, nel cuore  dell’abitato, assisteva allo sbarco il Capo Tribù-Sarcerdote, il suo nome era SARBAC. Aveva osservato l’arrivo di tutte quelle navi con un po’ di apprensione.
Chi erano? Nemici? Amici? Un altro popolo invasore?
Ne avevano respinti tanti con il coraggio  della sua fiera gente! Sarbac aspettava la delegazione e avrebbe saputo.


Has-Nalos a passo svelto risaliva la strada grande che portava in cima alla collinetta e raggiungeva insieme ai rappresentanti della sua gente il Capo Tribù-Sacerdote.   …


Gli alunni della 4^ E di Solanas



20 commenti:

  1. Ciao a tutti, anche noi ci siamo divertiti molto, inventare questo episodio è stato bello.La storia di Efy è intrigante!
    Continuate...
    Noi tutti della 4^ E di Solanas

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  2. Stratosfericoooo. Bravissimi ragazzi, domani a noi della 4^B.
    Maestra Gra.

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  3. No, io non posso credere di avere tanti alunni così creativi, ma dove eravate nascosti fino ad adesso? O c'è un mistero in questa capacità di raccontare che si sta sviluppando quest'anno?
    Non è che state tutti copiando da un antico manoscritto?

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  4. Siamo contenti che vi sia piaciuto.
    "Efy" ci ha dato tante informazioni preziose.
    Da noi della 4^ E:
    Ale, Simo, Carla, Giuly,Ludo,Matte,Fede,Reby,
    Sara & Sara, Matty, Nico,Alessia,Laury.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. sono simone poddi della 4 E di solanas, sono molto contento di fare questo progetto,spero che vi sia piaciuto il nostro testo

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  7. Caro Pi ... l'occasione fa l'uomo ...scrittore:-))
    Maestra Gra.

    Forse perchè nessuno aveva mai letto i nopstri racconti ... Ora tutti li possono leggere e vedere come stiamo diventando bravi. Poi questo blog è troppo divertente e appassionante.
    Bea, Lorenzo, Sergio, Giorgia, Elisa e Alessia.

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  8. Eilà Simone,
    mi ricordo di te, sei quello troppo simpatico!
    Il vostro episodio è bellissimo, ma quello della quarta B lo stanno già preparando. Sarbac è bello come nome per il sacerdote.

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  9. Siamo gli alunni della 5^ E di Solanas, abbiamo letto tutti gli episodi del racconto di Efy:
    belli e interessanti, ci sono piaciuti molto!
    Anche a noi piacerebbe fare una cosa così.
    Ci hanno incuriosito molto i nomi di Has-Nalos e Sarbac. La maestra ci ha aiutato a scoprire il trucco di queste parole; voi lo avete scoperto?
    LA QUINTA E - SOLANAS

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  10. grazie non sapevo di essere molto simpatico grazie ancora

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  11. siamo ludovico e simone della 4 di solanas

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  12. ciao sono ludovico della quarta
    di solanas come state.

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  13. Cosa volevate dire,Simone e Ludovico?
    Completare i pensieri, please!
    Annuska

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  14. Sara Flore: vi è veramente piaciuto il racconto?
    Adesso tocca a voi!

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  15. SONO ALESSANDRA SPANO UNA BAMBINA DELLA QUARTA ELEMENTARE DI SOLANAS, SONO MOLTO CONTENTA DI AVER PARTECIPATO CON LA MIA CLASSE A QUESTO PROGGETTO E ANCHE SE PER SCRIVERE LA NOSTRA STORIA CI è VOLUTO UN Pò, DAI COMMENTI HO VISTO CHE NE è VALSA LA PENA E DI QUESTO SONO FELICE. ANCHE I VOSTRI RACCONTI SONO MOLTO BELLI E SPERO CHE VI SIATE DIVERTITI.

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  16. ci piace disegnare le avventure di Efi

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  17. Quale sarà il destino di Efy e dei suoi compagni nella terra su cui stanno per approdare?
    Alunni di Solanas

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  18. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  19. a mè questo blog mi e piaciuto da morire .peccato che sia ormai finito . un bacio a tutti Martina della quarta b di cabras

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