mercoledì 19 gennaio 2011

La festa de S’Impari

Episodio V

L'Abitazione di Sarbac



Efi e Iris al ballo de S'Impari

Dopo l’arrivo dei fratelli SHRDN tutto nel villaggio di Tharros sembrava avere una luce diversa, una popolazione nuova, eppure così familiare abitava ora tra le tranquille genti Nur –Sin, questa era la grande novità.
Il sentimento maggiormente diffuso tra la popolazione era quello di annullare in questi intensi e bellissimi giorni il salto temporale che aveva diviso così a lungo le due popolazioni. La curiosità dilagava da entrambe le parti, e mentre i Nur –Sin, volevano conoscere le fantastiche, famose e fertili terre della Mesopotamia e sapere tutto dei tragici eventi che avevano portato i loro fratelli ad attraversare la lunga e terribile carestia che li aveva riconsegnati alla loro terra d’origine, la popolazione degli SHRDN restava incantata di fronte alla grande maestria degli abitanti di Tharros che erano stati in grado di realizzare costruzioni imponenti e tecnicamente perfette come i nuraghi.
Le donne Nur- Sin non vedevano l’ora di sperimentare in cucina le ghiotte e speziate prelibatezze raccontate nelle ricette SHRDN e iniziarono ad incontrarsi regolarmente con le loro sorelle provenienti dal mare per degli scambi culinari che risultavano molto graditi a grandi e piccini. Tra i bambini poi iniziarono a comparire dei giochi nuovi, mai visti prima, giochi che parlavano di avventura, di terribili predatori,  di eroi e guerrieri mai sentiti prima.
Sarbac intanto decise di riunire il Gran Consiglio per decidere assieme ai saggi le strategie migliori per accogliere i nuovi amici, finora infatti a Tharros si era messa in moto la macchina dell’ospitalità e spontaneamente i cittadini avevano offerto le loro abitazioni per ospitare il popolo SHRDN, ma ora si doveva dare loro la possibilità di abitare una casa di proprietà.
Il saggio Asis, prese la parola per primo: “Oh grande Sarbac, io penso che i nostri fratelli giunti dal mare avranno bisogno di tutto il nostro aiuto per costruire delle nuove case, possiamo mettere a disposizione i nostri costruttori di capanne che hanno ereditato dai loro padri l’arte antica della pietra.”
“Si certo Sarbac” Intervenne Nurcos “Io penso sia una buona idea, con le nostre conoscenze non impiegheremo molto a costruire nuove abitazioni e il nostro villaggio sarà ancora più grande e bello”.
Sarbac stette un po’ a riflettere, come suo solito, prima di intervenire nuovamente: “Che ne pensi Capomastro Marduc ?”
“Ma io penso che si possa fare, è un periodo tranquillo questo, il lavoro non è tanto e d’altronde non è forse un principio fondamentale del nostro popolo quello di aiutare chi di noi è in difficoltà ? Faremo tutti qualcosa così il lavoro non sarà pesante per nessuno”.
Un lieve sorriso comparve sulla bocca di Sarbac sapeva di poter contare sulla generosità dei suoi fratelli “Ebbene” disse con tono ufficiale e compiaciuto “Da oggi allora, si dia il via alla costruzione delle nuove capanne per il popolo SHRDN, così ha deciso il Gran Consiglio, così sarà…inoltre” Continuò Sarbac “Penso che sia opportuno anticipare leggermente il grande ballo annuale de S’Impari, in maniera da facilitare le conoscenze tra i giovani Nur-Sin e i giovani SHRDN ! Che ne Pensate fratelli ?”
“La tua saggezza ci commuove o grande Sarbac, quale occasione migliore della Danza Rituale S’Impari per suggellare l’amicizia tra i due popoli?” rispose Nurcos.
Il Capomastro dirige i lavoro di costruzione della nuove capanne

Il banditore annuncia al villaggio il Gran Ballo de SImpari
Così fu e da quel momento in poi il villaggio fu travolto dai preparativi, mentre i maestri della pietra si organizzavano per costruire nuove capanne, nel villaggio si diffuse l’annuncio di Inviatus, il banditore pubblico, che girava per le vie e le piazze gridando a gran voce: “Udite, udite, popolazione tutta di Tharros, il Gran Consiglio ha decretato che a partire da oggi, ventesimo giorno dopo il solstizio d’inverno, si darà inizio ai preparativi per il grande ballo Rituale de S’Impari che si terrà nel giorno trentesimo dopo il solstizio. Da quest’anno al grande ballo parteciperanno anche i giovani uomini e le giovani donne SHRDN. Il ballo si terrà come sempre nella Pratza Manna all’imbrunire…”.
“Che bello il ballo de S’Impari”, iniziarono ad urlare in coro un gruppo di giovani ragazze Nur- Sin “Ci saremo di sicuro!”
In quel momento passava di lì Efi-Nalos, giovane primogenito del principe SHRDN Has- Nalos conosciuto da tutti con il vezzeggiativo di Efisceddu che gli era stato attribuito per il suo dolce carattere. Efisceddu infatti nonostante il suo rango e la sua posizione sociale non era il tipo da darsi arie, timido e curioso, ma allo stesso tempo molto affascinante con la sua pelle perennemente abbronzata, i capelli lunghi, neri corvini, e il suo fisico possente, incedeva sicuro affianco al suo fido amico Inur per le strade di Tharros. Gli occhi neri e profondi come la notte di Efi ebbero un guizzo alla notizia che le sue orecchie stavano udendo: “Un ballo ?” chiese Efi a Inur “Potrebbe essere una cosa interessante, non credi?” Inur non sembrava però molto convinto “Ma Efi, noi siamo destinati a diventare dei guerrieri, la nostra educazione è sempre stata quella per le armi, cosa ne sappiamo noi di balli?” “Si hai ragione amico” rispose Efi “Ma non so perché questa cosa del ballo, mi affascina…” E mentre se ne andavano in giro così disquisendo, ad un certo punto giunse la sera e decisero di ritirarsi nella bellissima dimora di Sarbac dove dal giorno del loro arrivo molti di loro avevano trovato alloggio.
L’indomani di buon mattino i due amici si svegliarono per la consueta corsa di allenamento, stava albeggiando in riva allo stagno, l’aria era fresca ma piacevole, dei bellissimi fenicotteri completavano lo sfondo dipinto di rosa e celestino chiaro. Ad un certo punto l’attenzione dei due amici fu attirata da una strana musica che proveniva da una piazza lì vicino, Efisceddu e Inur si avvicinarono incuriositi e videro uno strano ballo, con soli giovani uomini, condotto da degli anziani che spiegavano ai giovani come muoversi, non lontano da lì altri anziani scandivano il tempo del ballo con solo ritmo della voce. Inur al quale di certo non mancava la faccia tosta e la parlantina, si avvicino per primo: “Salve a tutti, che state facendo ?” Gli uomini della piazza smisero per un attimo di ballare “Ci stiamo allenando per il ballo rituale de S’Impari” rispose uno di loro divertito nel vedere le facce stupite di Efi e di Inur “Avvicinatevi fratelli SHRDN, volete imparare anche voi?” Chiese Zuanniccu, uno degli anziani “Si perché no” disse subito Inur “Sembra divertente !” “Ma come, tu non eri quello che ieri diceva guerra, addestramento, niente ballo…” commentò Efi. “Taci fratello, andiamo…” disse Inur trascinando per mano l’amico. Efi e Inur iniziarono a chiedersi che strano ballo fosse mai questo senza donne, ma prima ancora che i due riuscissero a formulare qualche domanda, intervenne Zuanniccu che disse: “Sapete ragazzi prima di insegnarvi a ballare è necessario spiegarvi alcune cose: questo non è un ballo normale, in quest’occasione infatti i giovani e le giovani del villaggio si conoscono e spesso si fidanzano, presi come siamo dalle nostre faccende infatti non è molto semplice per noi incontrarci durante l’anno, il periodo del ballo dura circa tre mesi dal giorno in cui viene proclamato l’inizio e si balla ogni settimo giorno dopo il primo, all’imbrunire. Non si può però andare nella sacra piazza grande dei balli senza prima aver imparato a ballare e capito le regole, ecco perché noi comitato degli anziani prepariamo in questa piccola piazzetta i giovani uomini, mentre il comitato delle anziane prepara in un'altra piazza le giovani donne che vorranno partecipare. Solo chi di voi sarà scelto da questa scuola, potrà partecipare al ballo !” Efisceddu e Inur rimasero impressionati e affascinati da questa antica tradizione Nur- Sin e decisero di frequentare la scuola degli anziani trascinandosi dietro anche i loro amici  SHRDN. Dopo circa dieci giorni di allenamento, tutti i giovani SHRDN furono considerati pronti per il ballo e promossi al Ballo in Sa Praza Manna. Finalmente il gran giorno arrivò. Quello fu proprio un giorno speciale per i due amici, già dal mattino iniziarono i preparativi per la vestizione, fin dalle prime luci dell’alba furono circondati da donne Nur-Sin che si preoccupavano di cucire addosso a loro la preziosa tunica bianca ricamata sul fondo, con il bel mantello di lana color porpora drappeggiato sulla spalla. Efisceddu si sentiva davvero un principe e si chiedeva con curiosità sempre crescente come fossero le ragazze di Tharros, in questi giorni infatti non era capitato di vederne molte in giro! Scortati da amici e parenti Efi e Inur giunsero in sa Praza Manna, era l’imbrunire, lo stagno dietro alla piazza luccicava come non mai il cielo rosso e arancione sembrava sottolineare i colori della festa, in piazza tutto era addobbato con cura. Efi e Inur, seguendo le istruzioni di Zuanniccu e degli altri anziani si disposero in semicerchio attorno alla piazza, intanto il coro iniziò a intonare il ritmo del ballo, lentamente da dietro arrivarono le donne con i loro abiti sontuosi e il loro incedere elegante. Efisceddu era eccitato e confuso, non sapeva chi di loro lo avrebbe scelto per fare il primo ballo, “Qui a Tharros” spiegava infatti “Zuanniccu" è la donna che sceglie l’uomo con il quale vuole ballare, toccando la sua spalla mentre il ballo ha inizio con gli uomini schierati in fila”. Mentre la sua testa vagava immersa in questi pensieri e i suoi piedi iniziavano magicamente a muoversi a tempo, Efi sentì sulla sua spalla sinistra un tocco leggero, come di una farfalla, si voltò e per un momento le sue ginocchia cedettero: era sicuramente la ragazza più bella che avesse mai visto: la pelle leggermente abbronzata, gli occhi azzurro-mare, i capelli coro miele, le gote rosee, alta e snella, il suo portamento elegante e fiero. Efisceddu riuscì a riprendersi in tempo per non perdere il passo a assieme alla misteriosa fanciulla iniziò a volteggiare per la piazza perdendosi nello spazio e nel tempo. Che fosse Iris la bellissima figlia di Sarbac di cui tanto aveva sentito parlare? Nel grande nuraghe quadrilobato del capo Nur- Sin che li ospitava, Efisceddu non era infatti mai riuscito a scorgerla, troppo grande, troppo distanti i loro alloggi da quelli del loro nobile ospite. Ma in quel momento nulla importava più Efisceddu quella sera ballò e ballò senza riuscire a dire nemmeno una parola, la sua mente vagava con la musica in alto nel cielo…
Efi e Iris


I Bambini della 4°A
di via De Gasperi


14 commenti:

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  2. Ci ha emozionato fare questo racconto, la vostra trovata di chiamare Efisceddu Efy è stata molto simpatica.
    Giuseppe Piras 4A

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  3. Ci piace molto il modo in cui avete scherzato in sardo ! Bellissimi i nomi trovati finora!
    Paola, Gaia, Arianna. 4°a

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  4. Ora tocca a voi bambini di via Battisti stupirci con un raconto fantastico !
    Alessia, Francesco, Ivan, Luca 4A

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  5. Raccontare qualcosa assieme è davvero un'esperienza esaltante, quando si inizia non si sa mai dove Efi e i suoi amici ci vorranno condurre, ma poi piano piano il racconto si anima e prende vita...è quasi una magia !
    Un caro saluto a tutti i bambini che stanno viaggiando con noi nel mondo degli antichi Padri!
    Maestra Gabri

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  6. sono stati belli tutti gli episodi ma voglio vedere come continuano l'episodio sono molto curiosa !!!!
    Arianna della 4 A

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  7. La festa del ballo che avete oprganizzato è proprio interessante, la maestra ci ha detto che la fanno ancora. Laura Porcu

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  8. L' incontro fra Efi e Iris è un incontro molto romantico! Alessandra dei Magnifici 14.

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  9. Ma a voi era piaciuto il nostro testo?Perchè non lo avete commentato? Noi abbiamo pensato che non vi sia piaciuto.
    I magnifici 14

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  10. Il testo che avete scritto mi è piaciuto tantissimo, anche i disegni sono molto belli.Sono felice di partecipare a questo racconto e non vedo l'ora di leggere il seguito della storia.
    Laura Porcu della quarta di Solanas.

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  11. i vostri disegni mi sono piaciui tanto.Sono molto curiosa perchè non vedo l' ora d leggere l' altro testo. Carla Pirastu della quarta di Solanas

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  12. mi è piaciuto tanto il vostro racconto.Sono molto curiosa come finirà.Sara Salis della quarta di Solanas

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  13. Il capo tribù doveva essere molto ricco, gli avete fatto un' abitazione molto grande! Sono molto contenta di partecipare a questo progetto. Carla Pirastu della quara di Solanas.

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  14. Cari bambini di Solanas a noi è piaciuto moltissimo il vostro racconto non lo abbiamo commentato perchè in quei giorni non siamo andati in aula informatica con la maestra e noi da soli a casa non sapevamo ancora farlo, ma ora abbiamo imparato e quindi non perderemo occasione per farci sentire :))))).
    A prestooooooo
    La quarta A

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